Storia della moneta wado-kaichin
La moneta wado-kaichin è stata coniata nel 708 ed è la più antica moneta del Giappone
Nel 1961, il residente locale Seiko Takamura trovò una moneta d'argento wado-kaichin in un canale che costeggia i Siti del Tempio di Suematsu. La moneta wado-kaichin è stata coniata nel 708 e nell'agosto del 709 tutte le monete d’argento sono state distrutte. La moneta trovata da Takamura aveva un diametro esterno di 24,4 mm, un diametro interno di 6,9 mm e uno spessore di 1,4 mm.
Wado-kaichin (和同開珎) è la più antica moneta del Giappone, coniata ne 708 su ordine dell'imperatrice Genmei e fu a lungo considerata il primo tipo di moneta prodotta in Giappone.

Etimologia
Il nome wad-kaichin deriva dalla pronuncia giapponese dei quattro caratteri nell'iscrizione della moneta: wa-d'-kai-chin.
I primi due caratteri significano letteralmente armonia (wa) e "insieme" (d). Il terzo carattere significa "apertura" (kai), con un ulteriore significato di "inizio ". Il quarto carattere un po' particolare significa "raro, prezioso". Insieme, il terzo e il quarto carattere possono significare "prima valuta".

Perché le vecchie monete giapponesi avevano un buco quadrata nel mezzo?
L'origine di un buco quadrato nel centro delle monete rotonde si può far risalire alla moneta semi-tael emessa nel III secolo a.C. da Qin Shi Huang, il primo imperatore della dinastia Qin cinese. In Cina,il quadrato e il cerchio raffigurano il cielo e la terra e la moneta, combinando le due forme, era considerata una fortuna.

Wado Hijiri Shrine e miniera di rame oggi
La vecchia miniera di Wado a Chichibu Kuroya è stata costruita nel nel 708 d.C. ed oggi è un sito storico.

Il Santuario di Wado Hijiri è un bellissimo santuario di montagna con un grande monumento in legno di un wado kaichin e due cani guardiani in pietra (komainu) all'esterno.
In questo santuario si adorano gli dei del denaro. Chi si reca presso questo santuario, soprattutto i giocatori d'azzardo, lascia scritto una preghiera e un’offerta come richiesta di “un miracolo”.

Proprio di fronte al monumento, si trova una descrizione della moneta e una replica della coppia della moneta di rame dell'imperatrice Genmei e un pezzo di rame.

Alla destra del monumento vi è un fiume nel quale si possono lavare le monete, proprio come facevano i minatori che lavavano il rame dopo l’estrazione, e pare che offrendole al santuario si possa ricevere in cambio fortuna monetaria.
Oggi, Kuroya è ancora una volta una zona rurale, piacevole per una passeggiata tra le foreste e le risaie.